la mia generazione andava a scuola a piedi
aveva due libri soli ma bastavano per imparare
il rispetto l’educazione e l’eroina la mia genera
zione immaginaria gli bastava niente per gioca
re non aveva bisogno del cellulare la mia genera
zione andava a gruppi ti isolava la mia genera
zione ti chiudeva le vie di fuga ti soffocava
eravamo come delle bestie affamate come ora
la mia generazione aveva valori seri storie vere
goldrake mazinga zeta credevamo nella giustizia
nella lealtà nelle tette di tini cansino nelle luci
elettriche del drive in five nella sua lingua before
biforcuta la mia generazione immaginaria è nata
per restare come le pile dei walkman a cassetta
siamo le pile rimaste dentro la plastica sony per
decenni ad ossidare siamo verdi come la bile
siamo vecchi mostri che girano nei loro apparta
menti facendo i versi la mia generazione è arrivata
al momento che può solo ricordare e selezionare
e giustificare e soprassedere e odiare, soprattutto
come delle statue che divorano risorse e si sorrido
no annuendo fingendo di non stare anno dopo anno
[scomparendo