Due cover (Genti + Sanguineti)

questa cosa che vedi amore altezza media
da cui spunta come una bolla d’osso, è il mio
ginocchio, spappolato d’amore per te, dico
della tua bruna materia cerebrale con cui colo

tutta tra le orecchie tue a dirti – mi senti? – che
quello adesso piegato vorrebbe essere baciato
dalla labbra tua sul punto suo piagato suppurato
scorticato dalla lingua tua che lo svanga come

una buessa che scavicchia nella carne mia morosa
me la piglia la cinciglia l’abbraccaglia e la sbrodiglia
tutta la pastetta di cui sono fatto che mi sbodorro

tocco dopo tocco tutto mi ti faccio tangibile e delle
orecchie d’amore che tutto il cuore m’intasa tu lappi
e laccando e surgendo me ne fai una tabula rasa

(cover della poesia di Francesca Genti “Definitivamente il mio ginocchio”)

hai visto allora quella ragazza con le calze
colore liquirizia inglese che mi ha azzannato
la carotide con il ventre piatto e l’accento
mi è saltata addosso come una salamandra

dai denti uscivano i suoi veleni dolci del tempo
diceva del suo ragazzo con la barba come Hobbes
saltato in aria con la motocicletta – e poi l’odore
che fanno i suoi figli, come di bestie sudaticcie

e la sua amica danese che una volta incidentalmente
sboccò nei nostri piatti da cucina, l’hai vista dico la
ragazza, quella con la bava in piazza dell’agnello

ecco mi si era attaccata al collo come fanno certi inse
tti che cercano nutricamento e io le dicevo sei troppo
bella, da ragazza, per spaccarmi il sentimento

(cover della poesia di Edoardo Sanguineti “18”)