non mangio più carne di cervo oggi
chiuderò io le mie idee il mio marchio
registrato: mia zia in camera tiene libri
di donne che hanno parlato con dio e una tragedia
americana anni cinquanta baldini e castoldi
ho corso nell’acqua ho camminato in una inter
minabile galleria coperta di cose sui cui cadere
al buio l’eco delle voci di ragazze con le pale
tutto può cambiare: salendo per via xx settembre
le famiglie con i vestiti firmati l’innocenza
della forma: sotto questi marchi registrati
crolleranno le saracinesche per anni è successo
delle cose su cui facevamo tanto affidamento
resteranno le tessere fedeltà nel nostri porta
fogli: cammino come un marziano che guarda il cielo
e vede i segni dell’invasione, e non gli va: essere
invaso su questa parte del suo pianeta che è marte
rosso, secco, morto, privo di acqua e di risorse
ma con le piante di plastica, palme tropicali con
i tentacoli a reggere il cielo fatto di mondovisione
bottiglie in pacchi da sei in offerta speciale, normale
un gusto acrilico una stanchezza ferale: morale vedi
alla voce: mortale