rekiem – II canto del purgatorio

cosa c’era nel mezzo del foro
nel mezzo non c’era l’inferno
era un modo di stare più male
non possiamo soffrire di meno
non possiamo soffrire di meno
della parte cadutaci addosso
è una mano che scende dal cielo
e si ferma schiacciata sul cuore
è una mano che mi preme l’addome
fino a farlo -a forza- spurgare
me ne esce una forza vitale
tutta piena di succo fecale
cade a terra come ferita
e dal tocco ne nasce una pianta
ogni pianta che vedi in giardino
è la forma di una cosa patita
tutto il monte lo vedi ne è pieno
un giardino che grida dolcezza
ogni grido è una mano che ho teso
ogni mano, una mia caduta
nel più basso dei fori terreni
nel più basso dei fori terreni
ho trovato gli odori consueti
ho trovato le cose che avevo
quando ancora non ero un bambino
c’era un fango sgorgato dal suolo
con il suono di un cane malato
c’era il gusto che sentivo sul labbro
era un gusto di bestia colpita
una bestia che sente la testa
tutta quanta spaccata in quartine
ogni quarto una zolla di carne
che tagliavo senza starci a pensare
nella bocca mi cresceva la lingua
come serpe accecata dai labbri
la tenevo ben schiacciata tra i denti
per paura mi mordesse la testa
dal di dentro la testa ha dei fori
in cui passano insetti e serpenti
ogni cosa che ho tenuto nel corpo
ha filiato i suoi filamenti
ogni filo è stata una cosa
una cosa che mi ha aperto la pelle
una volta aperta la pelle
ho sentito un dolore più forte
non c’è niente di più forte del cuore
che è schiacciato dalla mano del cielo
questo amore che vedi di fronte
è tutto quanto l’inferno spurgato
resta un monte con dei mondi diversi
tutti quanti ripieni di piante
ogni pianta ti faccio il riassunto
è una forma di una cosa patita
non possiamo soffrire di meno
della parte che ci è data in affido
ogni cosa che soffro di dentro
è una rosa che divora ogni cosa
posso solo toccarla col dito
e sentirmi una cosa ferita
una cosa ferita da cosa
da una forma che è stata più bella
di ogni cosa la cosa più bella
è sentire la rosa che taglia
dentro al cuore ogni forma di vita
e ne fa una dolce frattaglia
[è l’inferno spurgato dal sale
è la fine della forma animale
è la voce la mia minerale]
[…]