Ho odiato Whitney Houston oggi al bar
la sua voce la faccia dei suoi ballerini
la luce dei neon colorati il buio di tutti
gli anni ottanta i sovratitoli che mi dicono
i sovratitoli che mi dicono che lei vuole danza
re con qualcuno, oggi, negli anni ottanta io l’ho
presa da dentro la Whitney e adesso la odio perché
da solo mi sono lasciato inseminare. Nel bar era co
come se non fosse mai esistita o come se ci fosse
sempre stata, lei cantava mentre aspettavo il 12
il caffé, la crisi, il crollo delle strutture princi
Mentre aspettavo il crollo della struttura principale
ho sentito dentro la sua voce il principio del male
lei che mi diceva che non dovevo ruotare, rivoluzionare.