amore mio hai tutti i colori della Lidl dentro al cuore

amore mio hai tutti i colori della Lidl dentro al cuore
tra cui il rosso il giallo il blu con le loro tinte piene
a cui ci aggiungi quelli del rosa e l’amaro delle tue
ginocchia sbucciate, l’arancione delle bucce che ma
stichi e lo sporco di terra e di erba e di insetta che sei
e che ti porti addosso mentre salti e parli e vieni da me
sbalordita del dolore del mondo – vedi – se il mondo
è orribile amore – tu sei la principessa che fa le combo
mosse al mostro fine livello – ke respawni 1000 & 1000
volte ke aumenti di skill che quando lagghi – e lagghi
è per darmi un bacio più lento di tutti che dura almeno
due versi e non so più quanti endecasillabi – ecco ora
che il mondo ha le scarpe degli ipermercati tu livelli
scalza con i piedi sulla mia faccia come una imperatrice
e io da sotto ti vedo come un grave che si sta per stacca
re e lentamente attorno a questo niente che siamo

[orbitare

Undicesimo canto del purgatorio del Rekiem

1 risolvere tutto con un copia e incolla
2 sentirsi addosso l’odore di se stessi
3 scrivere solo dei romanzi il titolo
4 pensare sempre meno sempre più
5 frequentemente ecco la bestia che
6 arriva in questo purgatorio il senso
7 usare solo materiali pregressi fare
8 un algoritmo combinatorio che crei
9 i residui di quello che siamo già stati
10 non è questo forse l’uomo questo verme
11 direi meglio lombrico che divora il terre
12 no lasciato dai vermi prima di lui ecce
13 homo tenere comunque aperta una fine
14 stra nel caso ci sia qualche appunto questo
15 canto lo incollo poi penso camminando
16 il purgatorio di domenica è un inferno
17 non c’è un anima in giro non trovi mai
18 da posteggiare – ecco – uomo – ancora
19 nascondersi dietro a un dito scrivere
20 luoghi comuni leggere le etichette dei
21 detersivi prima di ingerire il contenuto
22 così dentro di me brilla una stella
23 di acido muriatico e polegrina – non
24 chiederci – non dire – non cercare
25 in questo purgatorio della mia anima
26 superata questa boa dei cinquanta anni
27 non ho più il pensiero del sopravvissuto
28 sono qua in questo posto in questo modo
29 e te ne devi fare una ragione: al mondo
30 ci sono anche io – temporary store –
31 sono qua per lasciare anche io quella
32 cosa che tutti lasciano prima di passare
33 quella forma inespressa che ognuno cova
34 il reticolo di quelle parole che non dici
35 i vettori dei gesti che hai e non hai fatto
36 il segno dei suoni che hai mandato
37 quello che hai dato di te in giro
38 il personaggio che altri raccontano
39 ke 6 – quello che rimane nel chiac
40 chiericcio che è l’umana gente
41 il nostro backup più sicuro è quello
42 che le anime continuano a dire di noi
43 quando killiamo tutti i processi
44 siamo distribuiti in chat millenarie
45 perduriamo nel continuo parlarci ad
46 dosso di questa selva di spettatori
47 bella roba: ma tanto è – non puoi
48 decidere altrimenti: l’eterno non è
49 alla portata dell’uomo – mi passi l’a
50 sciugamano – amore – eccoci qua
51 si indurisce ma mantiene una certa
52 elasticità – progettiamo il nostro
53 futuro – crea anche tu la tua azienda
54 vincente – scopri le occasioni per
55 moltiplicare i tuoi guadagni – clicca
56 per avere informazioni – scopri
57 come risolvere i problemi della tua
58 prostata – mantieni erezioni costanti
59 per l’eternità e anche oltre post-
60 mortem pre-coito – amore – siamo
61 avessi capito prima questa cosa
62 avrei fatto le stesse cose mi sarei
63 fatto influenzare dalle stelle che
64 tengo dentro qua dentro senti – amo
65 re – senti questa specie di crosta
66 che porto qua nell’addome – senti come
67 infilando la mano si sente un liquido
68 non amniotico – è un detergente intimo
69 per ammorbidire le parti interne
70 sforzando con la mano si crea come
71 una sacca cavernosa che pulsa
72 di tutte le parti umane di cui sono
73 composto – i miei componenti  lancia
74 ti decenni fa – uniti in questa cosa
75 che perde – raschia – sfrega cambia
76 colore – comanda – stacca – perde ecco
77 a furia di dire cazzate siamo quasi
78 alla fine del cerchio del purgatorio
79 dicevo questi organi esterni che sfanno
80 mi aspetto da un momento all’altro
81 che qualcosa smetta un piccolo punto
82 di carne che si spegne così e poi
83 a catena tutto questo che sono
84 questo thread si annichilisce e manda
85 pulsioni ero così con in mano le stecche
86 del calcetto e tiravo la palla e dicevo
87 la fine della partita mi sembra distante
88 l’infinito che c’è tra me adesso che gioco
89 e la mia perdita – il mio corpo che si chiude
90 a cinque goal dalla chiusura dell’incontro
91 tutto resterà fuori da me; ecco pensavo
92 al resto della partita che non avrei con
93 osciuto mai – e poi quello dopo tutta
94 la storia millenaria che è dalla parte
95 opposta della linea del tempo quel se
96 gmento che parte da quando io smetto
97 sparisco non sento non vedo non giù
98 dico niente – da lì in poi c’è un infinito
99 vuoto – pneumatico – un cosmo che si
100 piega in se stesso a velocità impressionante
101 e collassa come certi animali invisibili fanno

 

in questo sorriso all’incontrario si apre un foro

i

in questo sorriso all’incontrario si apre un foro
questo foro è una cosa a forma di me, quindi con
zampe arterie e altre cose compatibili con quello
che mi trovo ad essere qua oggi, giorno in cui

questo mio essere di cui al verso uno è filiforme
lo vedi che si alza urla che vuole scendere gli
dicono di stare seduto – qua ora parla e dice
le cose sbagliate a questo che difende fanfani

nel duemilasedici con questo che difende fanfani
e parla con centoquaranta caratteri per volta fa
impressione – la gente fa impressione – lui dice
– intendo io – le cose che pensa quindi sbagliate

l’altro dice [omissis] e intanto sono passate due ore
vedi la sera che si avvicina di cui al verso sedici
e non ho fatto niente: sono sempre quello di cui
al verso uno che guarda la sera che arriva come

una sera come un drappo un sudario – dizione formula
re – a coprire le vergogne del giorno e aprire
quelle della notte: il sudario cola; toglie luce
me lo metto sopra mentre dormo in case non mie

se l’inferno fosse in terra dovremmo immaginare
l’esistenza di un secondo inferno a partire da
questo in cui accadono cose nidificate come
elementi di una lista iterabile che sono io che

l’inferno è che io sono e che esisto in questo tempo
e solo questo: in questo posto e soltanto questo
e sono solo io e io solo: nell’inferno numero due
non ci saranno pene e dolore non quanto ne basta

diversi appelli finali: alla canzone di andare in
giro di link in link; alle cose che mi sono uscite
fuori: non preoccupatevi vedete vostro padre che
sorride con questo buco nero in centro da cui dice

quindi.py

{quindi noi siamo; noi siamo stati; noi saremo; non non siamo più
quindi abbiamo avuto; siamo stati in questo tempo (adesso);
quindi adesso è una cosa.iniziata quando il mio.labbro ha sentito
il tuo.labbro e ne è rimasto ferito}

in questo tempo (quando) {quindi quando sono tutte le volte che;
quella volta che; avendoti preso in modo che; quindi quando è quando
più quella volta in cui;

se quando è quella volta in cui ti si ruppe la bocca allora
{ritorna quando}
finché quando siamo io e te qua a non vedere a non sentire allora
quando è uguale a io e te qua, ora, a guardare oltre al codice}

questo oggetto mio (me stesso) {sono io in questo tempo (vero)
quindi un labbro che ho spaccato contro mille scalini dandoti
la mano per cadere assieme a me}

questo oggetto tuo (te stessa) {vedi è una cosa formalizzata
le tue labbra che tra le tante cose del mondo in questo tempo ()
afferrano per le braccia le mie e le tengono dure e ferme}

questo oggetto cosa (se stesso) {è in questo tempo (in questo
tempo(in questo tempo(mio && tuo)) questa errata corrige questa
cosa da debuggare questo nostro processo che sembra muto ma
guarda quanto è verboso di rose cose nel mio & tuo log di sistema}

quindi ora inizia; quindi ora è il mio turno di fare la scema

Enter title here

quindi oggi fissavo questo mio o tuo coso storto
caduto sul bordo della ceramica dove questo pezzo
di pelo mio o tuo probabilmente tuo questo due

erano due pezzi di pelo animale mio o tuo o di altro
il primo in alto raggomitolato come si era tutto e
il secondo in due parti si era piegato seguendo la
naturale forza che le cose hanno segretamente in sé

quindi io mentre ero lì in piedi con tutto quello
che sono – tutta questa carne che mi macello addosso
da quando sono nato e che mi pesa una gravità infinita –

ho letto così il primo pelo ‘P’ e ‘S’ il secondo che mi
dicevano quindi: PS – amore – post scrittum lasciato qua
sul davanzale del cesso come un modo di ricordarti che
siamo, siamo stati, non siamo niente, queste parti tue

o mie probabilmente tue cadute dal mio & tuo corpo come
figli infreddoliti e senza motivo ulteriore di muoversi
o parlare, siamo animali che lasciamo traccia del no

stro passare perdendo pezzi di organi interni ed esterni
lasciamo scritta una scia organica – nel tempo, nello spa
zio – altro che grandi romanzi & narrazione ricordati di
amarmi in fretta & tira lo sciacquone

ragazza che mi mangi sulla testa

ragazza che mentre mi metto le mani
nei capelli (pochi che mi sono restati
sento le briciolette della focaccia (che
mi hai mangiato stamattina sulla testa

ecco come mi freghi (con i ricordi tuoi
di essere una cosa feroce che lascia
tracce untuose nella mia testa (questa
notte avevi paura di essere abbandona

rimasta sola nella casa mia di tua madre
dei tuoi fratelli ma senza di noi (solo tu e
gli oggetti vuoti e nemici (mi stringevi come

l’incontrario di un incubo (e stamattina ti
ho preso a cavalluccia (cavallerizza (ke
mi hai inondato con una pioggia intera

[di farinacei, olio di oliva, sale quanto basta

poesia di natale

evidentemente scrivevo le mie poesie
come se fossi una popstar di cui tenevo

pezzi di corpo ritagliati nel diario scola
stico: la poesia da traduzione in cui il metro

tutto è suono diceva quello che dalla cui bocca
gli strauscivano pezzi di roccia brutta e allitera

zioni che strascikavano macchie tutt’intorno alla palla
che nel centro della stanza mandava i luccicorosi che sai

sono stato anche io robert smith a volte con la voce
con il corpo sono stato anche flaubert sono stato

la rettore sono stata piena di caffè nero bollente
mi sono tagliato le vene piene di architetture e di

compulsioni, ora non ricordo bene, sono stato la mia patri
stica e la mia enigmistica: sono stato il fumo negli occhi

di quel fuoco che non fa arrosti; figlio mio gira la carta
e c’è la merda; sono stato quello che sentivo, vedi,

sono stato tutto quello che mi entrava e usciva e non lascia
(rmi) segno: le pareti interne del mio tubo lacrimale erano

troppo umide per tenere a palla tutto quello che ci entra
va negli anni in cui ero chiunque perché non ero niente;

oggi sono come han solo che cerca la toilette nella base
aliena e non la trova; tanto è il valore delle parole che

tutto sembra avere il potere di non fermarsi mai di cambiare
il tuo dolore è la forma interna del mio, così è se vi pare

come la partita iva che torna dal lavoro alla sera sotto la
luna e a casa lavora ancora e poi chiude gli occhi e lavora

nel sonno suda e pensa oh dolce luna, luna bifora binaria, lu
na aristotelica luna a otto bit luna interrogabile scriptabile

non vedi che non dormo che non chiudo occhio luna scendi tu
a togliermi il respiro per la parte di notte che ancora mi

il tuo dolore è la forma interna del mio, una spora suppurosa
che mi spopola tutto il database delle forme verbali e del rima

rio che tengo da sempre sotto al mio cuscino dei capelli in caso
di emergenza rompere la metrica usare i tropi con attenzione

due appunti sui problemi del lusso

i.
lapoelkann va bene una messa
qui si fa l’italia o si muove
anche il lusso se fatto di fretta
non ti riempie la bocca d’amore

ii.
tommaso a cui trussardi ha fregato una emme
quando ieri hai scritto su facebook che ti
hanno fermato la cravatta e la faccia da tr
ussardi, dico i poliziotti, io simpatizzavo coi
poliziotti perché i poliziotti sono figli di tr
di poveracci e molto più mi dolgo per averti
per averti multato; tale è la natura del lusso
che può venire a noia come dice lapelkann
ti può far perdere il contatto con la realtà de
lla gente dove la gente è quella massa compa
tta che di te non gliene frega niente: tale è la
natura del like che ti entra dal naso e ti arriva
dritto alla parte di cervello che non si è bruci
ata per via della natura pericolosa del lusso:
tale è la tua natura aliena con la quale hai
iniziato l’invasione del pianeta terra disco
noscendo che anche noi – i terrestri – siamo
alieni in casa nostra e abbiamo poteri
spaziali come la riproduzione, la vita in am
biti ristretti, la disperazione: i laser e il com
plotto con cui stai conquistando il pianeta
non vale la nostra angoscia il nostro non
aspirare alla meta – se tu vedessi, trussardi,
il grande iperosso ancora pieno di carni
che teniamo in forma mostro in tinello
a cui ci addentiamo la sera per dormire
e per mangiare il suo odore di urina anima
le, non ti lamenteresti del ritardo del tuo pia
no di invadenza sociale, ma te ne staresti
sul poltroncino, coi pantaloni sbottonati
in bocca una specie di assaggio di quello
che la mia carogna ti darà in separata sede
te ne staresti, dicevo, a goderti il paes=
il paesaggio