se uno vedesse il fuoco

se uno vedesse il fuoco e non sapesse
che brucia penserebbe a una mera
viglia uno spettacolo dello spazio così
io vedendo da lontano la tua belle
zza ho pensato a uno scintillio del
cosmo lì a pochi passi da me e mi
sono avvicinato per toccarla la

la tua bellezza e quella si è aperta
mi ha addentato il braccio e poi il seno
sinistro, ha continuato a divorare sino
al cuore che – il cuore – ha parlato
ha detto essere così morsicato non mi
dispiace i fori dei tuoi denti fanno
uscire i miei umori segreti ed il tuo morso

a te m’inticatena e tanto la mia mera
viglia occide tanto la tua riluce
gli inferni dei miei organi interni

ho un cuore petaloso

ho un cuore petaloso
che ogni volta che ti
tocco ne viene fuori
uno ogni volta che ti

perdo si stacca come
un pezzo di legno per
ora il mio cuore è una
specie di coso fioroso

sopra zattere di pezzi
di legno che sono le co
se che mi hai lasciato
quando non ti ho trova

[to

stare con te è una festa

Stare con te – amarilli – è una festa che vi
vo ogni giorno in questo stato roman in cui
siamo in cui festeggio quero e quoto il Capo
danno l’ Epifania, la Liberazione dal
nazifascismo, la Festa del lavoro la Fe
sta della Repubblica Assunzione di Ma
ria, Ognissanti, l’Immacolata Concezione
il Natale di Gesù, Santo Stefano, il Giorno
del ricordo degli istriani, fiumani e dalmati
i Patti lateranensi, l’Insurrezione pop
olare di Napoli contro i nazifascisti di San
Francesco e Santa Caterina, patroni d’Italia
alla Festa dell’Unità nazionale per la Gio
rnata del ricordo dei Caduti militari e ci
vili nelle missioni internazionali per la
pace nella Giornata della memoria dei marinai
scomparsi in mare durante la Giornata nazi
onale della Bandiera e la Giornata della Memo
ria (hint: abbattimento dei cancelli di Au
schwitz) dopo la Giornata nazionale degli stati
vegetativi e la Giornata nazionale del Braille
la Giornata europea in ricordo delle vittime
del terrorismo la Giornata della prevenzione
oncologica la Giornata nazionale per la promo
zione della lettura la Giornata nazionale del
Teatro Giornata nazionale della persona con lesi
one al midollo spinale Giornata per la dona
zione degli organi Giornata nazionale della
epilessia Giornata nazionale contro la pedo
filia e la pedopornografia Giornata d’Europa
Giornata della memoria per le vittime del terro
rismo interno e internazionale e delle stragi
di tale matrice e la Giornata nazionale della mu
sica popolare nella Giornata nazionale del mala
to oncologico e Giornata nazionale del sollievo
Giornata nazionale dello Sport Giornata nazio
nale per la donazione del sangue Giornata nazi
onale dell’innovazione Giornata nazionale del
Sacrificio del lavoro italiano nel mondo Giorna
ta della pace della fraternità e del dialogo
tra appartenenti a culture e religioni dive
rse Giornata nazionale per l’abbattimento
delle barriere architettoniche Giornata per le
vittime degli incidenti sul lavoro Giornata nazi
onale di Cristoforo Colombo Giornata dell’Onu
Giornata della libertà in ricordo dell’abba
ttimento del muro di Berlino Giornata nazi
onale della Scuola la Giornata nazionale in cui
ti ho visto la prima volta e una parte interna
della pellicola si è come impressionata e ora
tutti questi giorni di festa li vedo come di
etro un filtro che li modifica e li rende spe
nti se non ci sei tu la tua carne il tuo odo
re il tuo esserci tutta a distruggerne le pa
role pastorizzate stremate e da consumarsi en
tro la Giornata della nazione scritta sul retro
[della confezione

di donna vista in sogno

stanotte ti ho sognata che ridevi
avevi gli occhi da lince quando il
ridere te li riempie di stellette
e si capisce che non stai capendo

niente quindi tutto: eri francamente
un intero quartiere residenziale che
crolla con sbuffi di vapore cinese
e lascia vedere le colorate geometrie

svedesi: come quando siamo stati in quella casa norvegese del figlio {e ogni parete era una forma diversa: stella, pentagono, cubo, come nei giochi della nostra futura figlia {e noi pensavamo che fosse magari morto:

}} //ricorda qui la fine

quindi la cenere del nostro attuale stato non c’era nel sogno {la finestra che non dà nel cielo; i suoni che non muoiono nelle stanze; la notte {spenta come un radiotelevisore acceso o uno stato facebook che nessuno può vedere} c’erano ancora quindi i colori {pochi, quelli che servono {quelli senza pantone: luce; i tuoi occhi; un quadro alle tue spalle che non vedevo; la forma della finestra che non ricordo}
}

spero di rivederti ancora in forma animale, così come eri, come giaci nel sogno che non ho avuto, come le tue preferite forme verbali

amore poliziotta

ragazza che mi tieni il piede sopra al corpo
vedi che parte un male dalla pianta tua
che ha messo radici dentro alla mia schiena
ed è arrivato nel profondo di quella cosa che

tengo nel fondo dell’anima, zona pancreas
ho messo il mio nome su tutte le matite colora
te per non disperderle nell’ambiente, con tutta
la punta sbucciata dall’esperienza della scrittura

il tuo piede mi è entrato per via diretta fino a dove
ho tenuto appesi i muscoli interni della mia vaga
anima blandula, tra cui quelli con cui ti tengo stretta

la parte di carne che mi dai in dono, chiamalo piede
se tanto ti piace: dentro la mia caverna fa un suono
godurioso che spolpa le unghie dei piedi come bucce
[di banane sovrumane

Due cover (Genti + Sanguineti)

questa cosa che vedi amore altezza media
da cui spunta come una bolla d’osso, è il mio
ginocchio, spappolato d’amore per te, dico
della tua bruna materia cerebrale con cui colo

tutta tra le orecchie tue a dirti – mi senti? – che
quello adesso piegato vorrebbe essere baciato
dalla labbra tua sul punto suo piagato suppurato
scorticato dalla lingua tua che lo svanga come

una buessa che scavicchia nella carne mia morosa
me la piglia la cinciglia l’abbraccaglia e la sbrodiglia
tutta la pastetta di cui sono fatto che mi sbodorro

tocco dopo tocco tutto mi ti faccio tangibile e delle
orecchie d’amore che tutto il cuore m’intasa tu lappi
e laccando e surgendo me ne fai una tabula rasa

(cover della poesia di Francesca Genti “Definitivamente il mio ginocchio”)

hai visto allora quella ragazza con le calze
colore liquirizia inglese che mi ha azzannato
la carotide con il ventre piatto e l’accento
mi è saltata addosso come una salamandra

dai denti uscivano i suoi veleni dolci del tempo
diceva del suo ragazzo con la barba come Hobbes
saltato in aria con la motocicletta – e poi l’odore
che fanno i suoi figli, come di bestie sudaticcie

e la sua amica danese che una volta incidentalmente
sboccò nei nostri piatti da cucina, l’hai vista dico la
ragazza, quella con la bava in piazza dell’agnello

ecco mi si era attaccata al collo come fanno certi inse
tti che cercano nutricamento e io le dicevo sei troppo
bella, da ragazza, per spaccarmi il sentimento

(cover della poesia di Edoardo Sanguineti “18”)

il poeta guarda la sua donna connessa e il suo amore da rubino si fa bruno

quando sei qui con me tu non ci sei
perché quando sei con me sei collegata
a facebook e stai tutta digitata sei beata

quando sei qui con me io sto all’entrata
del tuo cuore misuro con le braccia quanto
si stenda l’ampiezza della tua banda

quando tu non sei qui con me ci arrivi da sola
con un’immagine con una parola {1}

{1} la tua voce non nasce da le regole, se non per legge
rissimo accidente: ma le regole derivano da la tua voce
che canta, lecca, brucia: che non fa niente

il mio pigiama ha i biscotti

il mio pigiama ha i biscotti
attaccati semi rinsecchiti
pezzi d’erba spinosa – amore –
i tuoi denti da latte anni ’90

il mio pigiama ha il tuo odore
– amore – e il mio sapore di
nosauro di milioni di anni fa
il mio pigiama – amore – ti

abbraccia anche solo a starci
vicino il mio pigiama di giorno
dorme tra le coperte e sogna

di io e te che ritorniamo di 
notte e di nascosto lo indossi
amo e ce lo strappiamo di dosso