adesso che sei qua a questo punto
e virgola della tua vita con tutte le

tutte le cose che hai toccato in questi
anni tutte quelle che hai stretto succhiato

ora che sei arrivato a tanto e non è niente
che sei un’escrescenza di carne uscita

tutta intera e staccata dal corpo precedente
adesso che sei qua in questo momento

i gomiti sulla finestra a fissare il fondale
ora allunghi la mano tendi il dito dentro

spingi per sfondarlo il senso vedere dentro
sentire il succo che cola dal reale fino a terra

invece resti così come me con il polso piega
con il polso piegato nel mezzo del vuoto

l’indice anche lui è un pezzo di carne perso
nella spazio cieco del paesaggio che non

c’è più — e ti ritrai dentro casa — come una
bestia che aspettava lo sgozzamento dentro

l’amore della famiglia in vetroresina e fibre
naturali di argilla espansa e calciocemento

invece { termina tutti i processi così senza
sforzo — salva tutti i dati — sali sopra il coso

sali sopra al palco quando ti chiamano e inizia
a declamare “adesso che sei qua a questo punto”

e poi prosegui a rileggere ogni singolo verso ogni
lemma ogni connettore semantico finché non sarà

consunto}

anima piccola parvula che non esisti

anima piccola parvula che non esisti
campo elettrico-magnetico bagnato
che ti sei messo in moto quando sono
uscito fuori o forse ancora dentro


nel tuo spettro rientrano le cose che
le mie parole che ho scritto le rime
che ho messo giù a dodici anni le
tutte le cose che sono stato e quelle


che non ci sono riuscito – ogni cosa
era dentro il tuo campo elettrico nelle
tue acque rotte e odorose nei succhi


così stasera sono qua che mi rileggo
mi ricerco e sento il fruscio della tua
energia che pulsa e consuma il tempo


tra la partenza della lavapiatti e il salto
nervoso del cane che vuole svuotarsi

a questo punto strofa#; strofa#2

una volta trovai in quel posto (parlo di quel negozio che adesso non esiste eppure nel quale posso entrare (quella libreria
la piccola feltrinelli che stava vicino all’universitate e in cui guardavo (entravo e scoprivo piccoli pezzi di cose
un postkarten giallo con delle macchie di umidità (non sapevo ancora quanto sarebbe stato importante ricordarmi queste
piccole cose queste (entravo e stavo a guardare toccavo i libri (il postkarten era in offerta speciale ne presi due
uno per occhio, uno per la bocca (non sapevo quanto sarebbe stato importante stare male (accade talvolta di imbatterci
in porte della mente in cui poniamo la mano ed entriamo e non sappiamo che la mano resta attaccata alla maniglia per
altri infiniti ingressi nostri perché abbiamo una sola vita e infiniti spazi (come tra pianeta e pianeta (infinita vita
che non sappiamo come riempire e ci rotoliamo in questa cosa troppo breve (questa esistenza così fragile eppure (dicevo
(una vita tanto breve eppure tanto insostenibile nel medio termine (scherzi di questo dio che se esiste (se lo viene
a sapere (ci ha messo lo stronzo un sonaglio al collo che suona quando ci muoviamo per morderlo e non possiamo (che
non lo vediamo nemmeno (ne sentiamo solo il suono immateriale che ci tormenta e ci addormentiamo (a volte (non per la
grazia (ma per la troppa mancanza (distanza fra i punti nostri (della veglia (del sonno (crolliamo insomma (come normali
esseri umani (e quindi: Elettra (ritorno nei posti dove sono già stato per unirli in un cordolo atemporale dove ogni
cosa è una (e ogni distanza siderale (un posto dove sono stato male

se te lo ricordi ci siamo anche stati (assieme (in questo posto che ti dicevo a vedere delle cose che non ricordo (dei libri
(eravamo cose che non siamo più (non pensavo che sarebbe successo davvero (talvolta al contrario mi sento lo stesso sudore
angosciante di quando ti conoscevo (adesso non siamo più (è successo anche a noi (abbiamo cambiato lo stato (la pelle ci
siamo strappati la pelle di dosso l’un l’altra come gentili carogne (è successo anche a noi (non pensavo ci sarebbe successo
la pelle l’abbiamo prima annusata (poi leccata (credo (poi morsicata (escoriata (quindi immagino ferita verysorry (poi come
(scarificata prima (poi scarnificata (fino ad arrivare all’osso e scoprire che non c’era (solo 100% polpa (l’iperosso eravamo
noi con tutto il nostro protagonismo (ci siamo trovati a morsicare il vuoto (da soli (in cucina (it’s getting dark (wunderk
dato un punto a) di quando ci siamo visti b) di quando ci siamo toccati e punto ff) di ora che siamo qua in stanze attigue
(ma diverse (tracciare allora una retta che sia (infinita (tangente a tutti i punti (quella retta è una specie di nostro log
quella retta è la nostra storia privata che è sopravvissuta al tempo che se si è squadernato attorno (eravamo comunisti (era
(cristiani (eravamo alternativi (indipendenti (superbi e ardenti (eravamo come adesso ma senza tutta quella retta infinita
da tracciare che ci ha chiuso in questa bolla draga (Elettra (passare tra ere geologiche (vedere morire i dinosauri (sorgere
(i nuovi miti della crisi (in una bolla in cui io respiro la tua voce (tu la mia (alla fine ci siamo abituati a dimenticare
(l’aria